I DUE VALORI FONDAMENTALI

La scala della RELAZIONE può essere distinta in tre valori a seconda della capacità relazionale della persona: si va da una capacità relazionale debole del COMPETITIVO (1) a quella alta dell'ASSOCIATIVO (3)

La scala della PERFORMANCE può essere distinta in tre valori a seconda della qualità del lavoro svolto: si va da una performance SCARSA (1) a una SUPER (3).

A seconda delle combinazioni potremo avere, per es., un alta performance (3) con personalità COMPETITIVA (1) e, viceversa, una bassa performance (1) con personalità ASSOCIATIVA.

In caso di professionisti con un potenziale complessivo 4, tra il COMPETITIVO (1) + SUPER (3) e l'ASSOCIATIVO (3) + SCARSO (1), è di gran lunga preferibile il PROFESSIONALE (2) + BUONO (2).

E' per questo che sul mercato sono sempre più richiesti profili PROFESSIONALI e cioè personalità che svolgano bene le loro mansioni assegnateli senza innescare dinamiche competitive.

In ogni caso c'è spazio per tutti: ci saranno sempre organizzazioni disposte ad accogliere personalità più competitive (GERARCHICHE) o associative (TURCHESI) con un buon rendimento di performance.

VOTO TRADIZIONALE
(IL COSA)

La scala della performance, che va da 1 a 10, è un paragone diretto con i voti scolastici finali assegnati per un compito, un'interrogazione o un calcolo.
Tuttavia, nel mondo professionale possono essere utilizzate altre metriche: alla fine uno potrà risultare bravo, sufficiente o scarso.

I voti indicano il livello di preparazione e competenza, ma non spiegano come sono stati raggiunti: sacrificio, manipolazione o buona capacità relazionale.
La scala numerica è solo una parte della valutazione. Comprendere il "come" offre una visione più completa del percorso di apprendimento e performance.

VOTO IN CONDOTTA
(IL COME)

La scala relazionale si può considerare simile al voto in condotta, spesso percepito come secondario.
Tuttavia, attraverso questa scala è possibile attribuire un punteggio alle personalità in base alla loro capacità di relazionarsi con gli altri e di gestire il proprio ego.
Ad esempio, i manipolatori privilegiano i propri interessi a discapito degli altri; i professionali si impegnano nel coordinare i ruoli in modo efficace; mentre i relazionali danno priorità all'affidabilità e alla creazione di rapporti armoniosi e cordiali con tutti.